Paesaggio sonoro per un’installazione al Museo delle Palafitte di Fiavé
Il progetto di cui scriverò in questo articolo riguarda un’installazione per il Museo delle Palafitte di Fiavé, un piccolo comune del Trentino con una ricca tradizione culturale. I resti dell’antico insediamento sull’acqua, che è parte del sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, hanno ricevuto nuovo lustro grazie al rinnovamento museale avvenuto sotto la supervisione di Franco Marzatico, direttore della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Curiosamente, l’impegno di Marzatico per il sito archeologico di Fiavé ebbe inizio già durante la sua adolescenza, quando, all’età di quattordici anni, si unì agli scavi archeologici come volontario. L’inaugurazione del museo, ritardata a causa della pandemia, è finalmente avvenuta il 26 giugno 2021.
Alessandra Atzori e Milena Tipaldo di Mira Video hanno realizzato il filmato per la casa di produzione Filmwork. Diversi tipi di suoni sono stati successivamente sincronizzati con il video: effetti sonori (Foley) per accompagnare le azioni umane e gli eventi naturali così abilmente progettati dalle due artiste, un soundscape realistico per riprodurre (o meglio: immaginare) nel suo insieme l’ambiente dell’epoca e un soundscape musicale per suggerire particolari stati emotivi.
Il filmato finale è stato concepito in forma di loop per rappresentare una concezione ciclica dei fenomeni naturali. Eccone un breve estratto:
Si può notare l’insolito formato del video (all’incirca 5×1). Infatti, il film è proiettato all’interno di una delle capanne delle palafitte e occupa lo spazio tra due angoli opposti. Il mix sonoro, concepito appositamente per questo particolare ambiente, è a tre canali. Il mix stereo (L e R) è in primo piano e contiene la maggior parte dei suoni, tra cui Foley e musica. Sul retro dello schermo c’è un altoparlante per il terzo canale (B). Più precisamente, un amplificatore trasmette un segnale dual-mono e lo invia come segnale mono all’altoparlante posteriore. In un certo senso, si tratta di una variazione del più comune sistema sonoro trifonico (L, R e C). L’altoparlante posteriore riproduce principalmente effetti sonori ambientali e viene utilizzato per dare una sensazione di immersione in un ambiente con la sua caratteristica profondità. A questo scopo, il segnale posteriore è stato anche filtrato tagliando le frequenze basse.
La ricostruzione di un paesaggio sonoro è, naturalmente, un lavoro di immaginazione, che solo relativamente di recente è diventato materia di studio accademico per la cosiddetta archeoacustica. Ciò che mi affascina è soprattutto come le arti visive e sonore possano essere utilizzate fianco a fianco con gli strumenti più comuni della ricerca storica per ricostruire il passato. Infatti, uno degli scopi dell’arte può essere, a livello cognitivo, quello di offrire una resa più viva e completa di un luogo nel tempo. Inoltre, a livello affettivo, essa può stimolare in maniera assai efficace delle sensazioni tangibili di ciò che significava vivere in un particolare luogo in un particolare momento.